Valentino sfilerà a Roma.

La notizia più importante che martedì è rimbalzata sul web, finendo su tutte le bacheche di tutti i social compresa la mia, è stata quella che la Maison Valentino sfilerà a Roma il prossimo luglio durante AltaRoma

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AltaRoma: Città del Messico e Roma nella collezione di San Andrès Milano.

Roma, Amor de mis Amores” è il nome che porta la nuova collezione, spring-summer 2015, realizzata dal designer messicano Andrès Caballero per il suo brand San Andrès Milano.

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Xi’an Fashion Week 2014: l’Alta Moda italiana sfila in Cina.

Dopo il grande successo ottenuto lo scorso anno nella perfetta location della Porta Sud, storico punto di arrivo della Via della Seta, per il secondo anno consecutivo l’Alta Moda italiana sfila in Cina, il 4-5 settembre, presso il Tang Dinasty Paradise di Xi’an, un parco a tema che riporta alla mente l’epoca florida e fastosa della dinastia Tang. 

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AltaRoma: “mediorientati” con Giada Curti e la sua collezione Shukran.

Nonostante sia passato qualche giorno, ormai, da AltaRoma e dalla sfilata di Giada Curti Haute Couture, ogni qualvolta che il pensiero mi porta a percorrere quella serata l’emozione puntualmente si presenta con la stessa intensità e a tratti anche più vivace.

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Shukran: la collezione di Giada Curti per ringraziare gli Emirati Arabi.

Mancano meno di due giorni all’apertura della XXV edizione di AltaRoma e, nonostante sia in corso l’Haute Couture parigina, non si può sorvolare sulle anticipazioni che si vedranno sfilare sulle passerelle capitoline, una su tutte: Giada Curti Haute Couture.

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La nuova frontiera del lusso è indossare il “bugnato” di Luciano Fochini per Zero43.

Siamo abituati a collocare e a definire, sia nel nostro immaginario e sia realisticamente, che il mondo dei gioielli possa appartenere solo a quell’elitario gruppo di maison; quelle maison famose da sempre anche in un angolo sperduto della Terra; maison che amiamo e sono nei sogni di ogni donna, ma che ormai, a mio parere, sono vittime del loro stesso marchio nel quale ostentano quella esclusività che purtroppo è andata perduta, riducendosi e banalizzandosi con la serialità. “Banale” e “seriale” sono i termini che da questo istante possiamo, felicemente, abbandonare sostituendoli con “esclusivo“, “unico” e “ricercato“, perché nel cuore di Roma, tra Largo Argentina e il Ghetto Ebraico, precisamente in Piazza Costaguti, 10, il 25 giugno ho avuto il piacere di partecipare all’inaugurazione del nuovo showroom del brand Zero43 e l’onore di conoscere, personalmente, la mente creativa del marchio: il designer Luciano Fochini.

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Dress Well: unicità, contemporaneità e tradizione in un unico brand.

Inizio citando e ringraziando la mia cara amica Francesca, lei che ha avuto la brillante idea di farmi incontrare e conoscere una giovane designer, ma soprattutto una giovane donna. Giovane sì, e non solo per i suoi ventitré anni, ma dalla giovinezza sincera e cristallina visibile nell’entusiasmo e nella voglia di fare, ma nello stesso tempo scalpita la forza, la determinazione e quella devozione religiosa verso il suo progetto “Dress Well“, caratteristiche presenti in quelle Donne che credono, studiano e lottano per lo loro realizzazione e che sentono, fortemente, che quel percorso è e sarà la loro strada.  

Lei, Jessica Buonanno, ci accoglie nella sua casa e immediatamente iniziamo, con lei, una piacevole chiacchierata, dove si racconta ripercorrendo il suo percorso di studi, la nascita della sua linea Dress Well, le sue ambizioni e non solo. Le sue idee erano già chiare da bambina, sapeva con fermezza cosa le piaceva e avrebbe fatto da grande, iniziò giocando nel modificare capi discostandosi dalla massa, passando, successivamente, nel modellare pezzi di stoffa direttamente sul proprio corpo dando vita ad abiti dalle linee nuove, puntando alla realizzazione di qualche cosa di unico. L’unicità, termine che lei stessa sostiene di amare ed è l’eterna costante che si percepisce nelle sue creazioni. La sua formazione inizia a Priverno (LT) all’Istituto d’Arte con indirizzo “Gioielli“, dove la minuziosa precisione, la cura del particolare e la saggia opulenza di questi preziosi oggetti le ampliano il suo bagaglio culturale, che la indirizza, successivamente, verso l’Accademia Altieri di Roma. Lì aumentano le sue conoscenze, non solo nello studio del disegno e le varie fasi che comporta, ma anche la creazione di cartamodelli e prototipi, fino alla realizzazione vera e propria di un capo. L’Accademia è stata anche un trampolino di lancio per Jessica, difatti per concludere il percorso di studio ha realizzato la sua prima collezione “Il volume dell’ombra” della linea Dress Well. Sfogliamo, insieme a lei, il suo portfolio e mentre ci parla della collezione i suoi occhi brillano e ci trasmettono passione, quella passione che inevitabilmente mette nel suo lavoro, sintomo di chi lo fa per vocazione; “Il volume dell’ombra” è una collezione coraggiosa e dal forte impatto visivo, è una collezione pretenziosa, ma nel senso positivo, perché ben venga chi ha molte cose da esprimere, difatti è chiaramente percepibile l’intensa ricerca e il profondo studio fatto per realizzarla. Nel 2013 partecipa e vince il concorso “Emozioni di Ponza” con la collezione “Ponza, fiore Mediterraneo“, guadagnandosi i complimenti di Mario Boselli, Presidente della Camera Nazionale della Moda, e inoltre, aggiudicandosi la borsa di studio nella Maison Trussardi. “Ponza, fiore Mediterraneo” è una collezione dai colori forti, dove il viola e il fucsia si accostano bilanciati insieme dal tocco giallo acido, quei contrasti non solo nei colori, ma anche nell’uso dei materiali, difatti la pelle e il tessuto tecnico si alleggeriscono con l’organza trasparente e l’organza cangiante, per una collezione, a mio avviso, avveniristica, forse proprio questa la caratteristica che ha colpito Boselli. Infine, abbiamo avuto modo di guardare e toccare con mano la nuovissima collezione “L’Oriente immerso nell’Underground” per l’imminente primavera-estate 2014, è una collezione, per lui e per lei, ricca di riferimenti dove il passato e la tradizione orientale si mescolano con la contemporaneità dalla forte spinta sporty, come la camicia di jeans con collo alla coreana e con dettagli damascati, sono capi dalla linearità definita e minimal, per un look confortevole e decisamente sporty-chic. Vero must-have della collezione è, senza dubbio, l’elegante turbante, proposto in bianco gesso e rosa cipria, perfetto per una serata estiva in riva al mare.

Per info:

Dress Well: https://www.facebook.com/dresswellclothing

Mail: buonanno.jessica@libero.it

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Dress Well, “Il volume dell’ombra”

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Dress Well, “Il volume dell’ombra”

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Dress Well, “Il volume dell’ombra”

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Dress Well, “Il volume dell’ombra”

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Dress Well, “Il volume dell’ombra”

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Dress Well, “Ponza, fiore Mediterraneo”

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Dress Well, “Ponza, fiore Mediterraneo”

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Dress Well, “Ponza, fiore Mediterraneo”

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Dress Well, “L’Oriente immerso nell’Underground”

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Dress Well, “L’Oriente immerso nell’Underground”

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Dress Well, “L’Oriente immerso nell’Underground”

Paris Fashion Week: la commovente perfezione targata Valentino.

Quando a sfilare è Valentino si ha quella sana sensazione che ci avvolge, una sensazione che preannuncia l’arrivo di un momento magico dove l’arte suprema, che contraddistingue da sempre la Maison, si materializza in quegli abiti perfetti. 

Vedendo sfilare queste creazioni si ha l’impressione di assistere alla presentazione di tante collezioni in una, dove varie ispirazioni, varie realtà e vari mondi si uniscono in uno solo per dar vita all’universo Valentino. Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli per il prossimo autunno-inverno 2014/2015 partono dalla Pop Art italiana, dove Giosetta Fioroni era la figura emblematica di questa corrente artistica nella Roma degli anni ’60, donna energica e contro ogni convenzione, caratteristiche che rivivono nelle creazioni dei due designer, dove le fasce di colore si alternano a motivi geometrici con lunghezze che lasciano intravedere le gambe, il tutto sempre calibrato e dosato grazie alle lunghezze al ginocchio e gli stivali in pelle con catena. Successivamente, il ritmo cambia e lo stile si fa più rigoroso e lineare con cappe tenute da una fibbia di cuoio, colletti alti, camicie modellate e pantaloni larghi e dalla vita alta per una sensualità celata e monacale. Mutando ancora con abiti da sera in tulle e plissè dalla fantasia Arlecchino, per poi passare a cappe impreziosite da uccelli ricamati e coat avvolti di farfalle, per concludere con il gran finale di abiti dalle lunghezze totali con un tripudio di pizzo e chiffon arricchiti da farfalle, uccelli e fiori ricamati, senza dimenticare l’ultimo abito sul quale campeggia un folgorante cuore rosso, ennesimo riferimento alla Fioroni; quel simbolo “cuore” che riecheggia nelle sue opere nelle diverse sfumature di colore.

Noi addetti ai lavori ricorderemo questa sfilata, non solo per la collezione, ma anche per altro: Anna Wintour nel front row sceglie di sedersi e guardare la sfilata in seconda fila, magari con l’intento di privilegiare i suoi “uomini migliori“; definizione da lei stessa usata per giustificare la sua assenza alla sfilata di Re Giorgio a Milano; in questo caso alle sue “donne migliori”, alle quali ha ceduto il privilegio della prima fila, lasciando sorpresi tutti, compresa la sua vicina di posto e soprattutto, a mio parere, l’intero ufficio stampa di Valentino. E Suzy Menkes? Era lì in prima fila, arrivata quasi all’ultimo minuto; “inaugurando” quella catwalk che pochi secondi dopo avrebbe accolto le modelle; accompagnata al suo posto che, per via del ritardo, era già occupato, ma magicamente l’uomo misterioso in meno di un battito di ciglia si è volatilizzato nella seconda fila. Ma il momento più profondo e straordinario è avvenuto nel finale, quando i due designer hanno fatto il loro ingresso in passerella e dopo aver salutato il pubblico si avvicinano al loro Maestro Valentino Garavani, che con gli occhi lucidi abbraccia la Chiuri senza mollarla in segno di approvazione e gratitudine verso quel duo che porta e fa vivere nel mondo il glamour senza tempo del marchio da lui fondato. Sono sincera, mi sono commossa anch’io.

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(Immagini: marieclaire.it)

Paris Fashion Week: Balmain tra military-chic e mal d’Africa.

Immediatamente dopo le sfilate milanesi, il 25 febbraio ha preso il via la Paris Fashion Week. A Milano abbiamo assistito, spesso, a collezioni che hanno rispolverato i vecchi dettami dei brand, riportando alla luce, come nel caso di Frida Giannini, la vera essenza della donna Gucci, o come Jeremy Scott che partendo dall’ironia e dal linguaggio di Franco Moschino ha creato una collezione divertente, esagerata, ironica e a tratti irriverente, e dalla strategia mediatica vincente. A Parigi, invece, si respira un’aria nuova, il passato glorioso delle maison è solo un trampolino di lancio, uno spunto per un futuro colmo di nuove e fresche ispirazioni, come nel caso di Balmain.

 

Olivier Rousteing, direttore creativo della Maison Balmain, discostandosi dagli archivi del brand, dai quali ha sempre preso ispirazione, crea una collezione glamour ed estremamente chic; capi che tutte le donne vorrebbero assolutamente indossare. E’ un mix tra il military-chic e sahariane per avventurosi safari, abbinate a catene gold, stampe animalier, lavorazioni a intrecci di maglia, pellicce e inserti di cavallino. La silhouette è definita da stretti bustier, dalle cinture che mettono in risalto il punto vita e dai peplums sovrapposti a pencil skirt o a pants con tasche laterali. Altri capi degni di nota sono le gonne a ventaglio dalle elaborate decorazioni. La palette di colori va dal verde militare al nero, dal blu al giallo, fino all’arancio, abbinandosi perfettamente al mood della collezione. I booties dall’alto tacco completano i look austeri e decisi, senza dimenticare i collant black, evidenziando che non occorre sfidare le fredde temperature per ostentare gambe nude, anzi l’eleganza di un collant resta intramontabile.

 

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(Immagini: marieclaire.it)

 

Milano Fashion Week: Fendi tra tradizione e avanguardia.

L’inconfondibile tradizione si sposa con l’avanguardia, questo è in sintesi quello che è stato presentato da Fendi in questa Milano Fashion Week.

Una tecnologia manifestatasi nei Drome Cam di Google che volando sulla catwalk hanno ripreso la sfilata da più angolazioni permettendo al pubblico, collegati in diretta streaming, di usufruire non solo delle riprese tradizionali, ma anche di quella aerea, sotto lo stupore del pubblico presente. Karl Lagerfeld apre la sfilata e lo fa sotto le sembianze di Bug, il Bag Boy Karlito realizzato in pellicce policrome, portato da Cara Delavigne. Il pret à porter presentato, per il prossimo autunno-inverno 2014/2015, è lussuoso, ricercato, artigianale e strizza l’occhio all’haute couture. L’idea della collezione parte tutto dallo sporty style arricchito da materiali lussuosi come il visone, il castoro e il rettile che decorano cappucci e colli, presentandosi anche nelle piccole creste in furs sugli abiti. Le pellicce in visone, volpe e cincilla, come sempre, sono tra le protagoniste assolute del marchio Fendi, questa volta arricchite da spille orchidee, o nella versione più selvaggia si presentano le stole trattenute da cinturoni per un gusto vichingo e a tratti bondage, il tutto sapientemente mixato alla maniacale lavorazione artigianale che contraddistingue la Maison italiana. Un’italianità sempre celebrata e ostentata, come accade nella scenografia che inneggia il nome del brand accanto alla scritta “Made in Italy“.

Karl, come ti adoro da Fendi!!!

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(Immagini: vogue.it; cameramoda.it)