Roma.

Ho lasciato momentaneamente l’Olanda ieri sera, per passare un po’ di giorni a casa con i miei, le miei amiche e passare in ufficio per portare avanti un po’ di lavoro e scegliere i vari scatti degli scorsi editoriali insieme al mio editor. 

Prima di tornare a casa ci siamo fermati a Roma da alcuni amici, sapevo che mi mancava questa città, ma la mancanza l’ho sentita più forte mentre mi lasciavo alle spalle l’Aeroporto di Fiumicino per andare verso il centro. Ogni incrocio, ogni strada era uno scintillio negli occhi. Oggi è un giorno speciale, oggi è il mio compleanno e prima di tornare a casa avevo la voglia e il bisogno di venire in un posto, accanto alla vecchia casa dove abitavo. Sentivo l’esigenza di fare come tempo fa, stare con me, pensare, forse troppo, e lasciare libera l’immaginazione. Sono seduta sulla mia solita panchina nel giardino della chiesa di San Tommaso Moro, a San Lorenzo, e scrivo da qui; nulla è cambiato, i bambini giocano, riconosco un bambino biondo, è cresciuto ora va da solo sull’altalena e ride di gioia e il suo sorriso è contagioso. Mentre sto scrivendo penso se davvero nulla è cambiato, in realtà mi sbaglio, c’è una nuova stagione, gli alberi sono fioriti, il sole ha una luce diversa, i fiori sono rinati, i bambini cresciuti e io ho cambiato addirittura nazione. 

Cambiare, mutare e magari evolversi e migliorarsi, fa parte del gioco e credo sia meraviglioso farsi attraversare da questi momenti che ci offre la vita, ma è altrettanto significativo tornare nei luoghi in cui il cuore e gli occhi hanno sorriso per capire che chi siamo, quello che sentiamo, che le cose importanti, quelle vere, restano salde dentro di noi. Credo che la vita e ogni prova e avventura che affrontiamo è come il bungee jumping, prendi per mano il tuo coraggio e salti ma sai sempre che c’è una fune che non ti farà cadere, come la nostra anima che non ci tradirà, sapremo sempre chi siamo, cosa vogliamo e cosa sogniamo.